Il Sole, l’acqua e il vento sono grandi produttori di energia che l’uomo è riuscito a convertire in elettricità. Ancora molto da fare, però, per convertirli in normalità. Tre hotel ispirano la gestione sostenibile nell’ospitalità.
Rispetto a non molti anni fa, è ormai diffusa la consapevolezza sul cambiamento climatico e alle urgenti modifiche che ci vengono richieste per contenerlo. In coincidenza del G20 a Roma prima e del COP26 a Glasgow poi, la sostenibilità è entrata a gamba tesa nelle nostre case grazie alla risonanza mediatica data dal vertice internazionale. In questo articolo, voglio focalizzare l’attenzione sull’energia da fonti rinnovabili, del loro ruolo attuale nel nostro settore energetico e della loro applicazione nel settore alberghiero.
Cosa sono le energie rinnovabili?
Le fonti energetiche rinnovabili consentono di produrre energia a partire da risorse naturali, dette appunto rinnovabili, che hanno un tempo di formazione e tempo di utilizzo relativamente brevi rispetto alle risorse naturali non rinnovabili. Questi due elementi sono infatti essenziali per distinguere le risorse rinnovabili da quelle non rinnovabili. Basti solo pensare che il petrolio impiega milioni di anni a formarsi, mentre il legno solo alcuni anni. Per quanto riguarda il tempo di utilizzo, la verità è che il consumo il prelievo delle risorse (di qualunque tipo) cresce a ritmi insostenibili. Ciò minaccia le risorse rinnovabili, virtualmente inesauribili e sostenibili, ma che vengono prelevate in quantità superiori al tasso di rinnovamento. Questi particolari mettono in luce la necessità di una gestione adeguata delle risorse che rispetti il rapporto tra i tempi di rinnovamento della risorsa e il suo prelievo e dunque consumo.
Quali sono le energie rinnovabili?
- Biocombustibile (ottenuto dalle biomasse),
- Biomassa (ad esempio scarti delle attività agricole, alghe, rifiuti organici…)
- Geotermica (il calore del sottosuolo),
- Idroelettrica (la forza dell’acqua),
- Solare (le radiazioni solari),
- Mareomotrice (le maree),
- Moto ondoso (le onde del mare),
- Eolica (la forza del vento).
Alcune di queste sono considerate inesauribili, come l’energia solare, altre sono legate ad altri cicli produttivi o di consumo, come le biomasse.

I dati sull’energia pulita in Italia
Secondo l’ultimo Rapporto statistico GSE 2019, nel 2019 in Italia la produzione totale di energia elettrica da fonti rinnovabili è stata poco meno di 116 TWh (Terawatt/ora), dato in aumento del +1,3% rispetto all’anno precedente. La fonte principale si conferma quella idroelettrica (40% della produzione complessiva); seguono solare (20%), eolica (17%), bioenergie (17%) e geotermia (5%). Bisogna notare, tuttavia, che l’energia pulita prodotta rappresenta il 39% della produzione complessiva del Paese. Questo significa che il restante 61% dell’energia elettrica italiana viene prodotta utilizzando combustibili fossili (carbone, petrolio o gas naturale). Le “prime della classe”, cioè le Regioni che producono più energia elettrica da fonti rinnovabili sono:
- Lombardia (17 TWh totali), prima per energia idraulica e biomasse,
- Piemonte (11 TWh totali),
- Puglia (10 TWh totali), prima per energia eolica e solare,
- Toscana (8,5 TWh) unica regione a produrre energia geotermica in Italia.

La burocrazia rallenta la sostenibilità
In un recente articolo di Milena Gabanelli e Fabio Savelli sul Corriere (di cui consiglio la lettura), vengono spiegate la criticità delle energie rinnovabili nel nostro Paese date dalla pesante burocrazia. Nonostante la volontà di costruire impianti per la produzione di energia pulita (146 GW richiesti) e l’obiettivo posto al 2030 sia di produrre 70 GW puliti, infatti, la produzione attuale è ferma a 0,8 GW. Un dato negativo, seppur controbilanciato dal fatto che la metà della produzione di energia in Italia avviene da fonti rinnovabili. La Gabanelli sottolinea bene i tre fattori al disincentivo degli investimenti in Italia:
- Tempi troppo lunghi: 7 anni e 11 passaggi tra autorizzazioni e allacciamento alla rete TERNA. Solo in Puglia 396 impianti sono in attesa di essere approvati;
- Possibilità di bocciature lungo questo percorso da parte delle Regioni o del Ministero della Cultura;
- Divieto di accumulo, cioè di stoccare l’energia prodotta da risorse rinnovabili, previsto dalla legge.
Non mancano però altri ostacoli a quelli appena elencati, come veti apparentemente arbitrari, il vincolo paesaggistico, le aree vincolate e infine il consenso popolare e la volontà dei cittadini. Qualcosa sembra però muoversi in vista dei nuovi fondi europei del PNRR in arrivo, con l’auspicio dunque che le procedure si snelliscano e si possa aumentare la quota di energia pulita prodotta sul suolo nazionale. Entriamo nel vivo di questo articolo parlando delle energie da fonti rinnovabili nel settore alberghiero.

Caso pratico: gli hotel virtuosi
È risaputo che l’energia elettrica costituisca la voce di costo più pesante nel settore alberghiero dopo il personale. Illuminazione, riscaldamento e condizionamento degli ambienti sono sicuramente gli aspetti più critici che rendono le bollette degli hotel molto salate i proprietari (e per il Pianeta). Negli anni sono nati modelli virtuosi di alberghi che sfruttano l’energia da fonti rinnovabili per ridurre i loro impatti e risparmiare sui costi. Vediamo tre casi che possono ispirare la nuova gestione sostenibile in ambito alberghiero.
Svart Hotel, Norvegia
Il primo hotel al mondo a produrre più energia di quella consumata: questo è il concetto di “energia positiva” applicato nello Svart Hotel, in Norvegia. Ispirato a costruzioni tradizionali norvegesi, non ha ancora una data di apertura ai turisti che vogliano soggiornarvi. L’architettura circolare, l’arredamento riciclato o naturale e i pannelli solari a rivestire il tetto sono solo alcuni degli accorgimenti presi per rendere questo albergo l’avanguardia dell’ospitalità green.

Lefay Resort & SPA, Lago di Garda, Italia
Sorge sul Lago di Garda, nella Riviera dei Limoni, immerso in un parco di 11 ettari e fuso con la natura circostante. Il Lefay Resort & SPA è un esempio eccellente di hotel sostenibile: bioarchitettura, una centrale energetica in struttura, gestione delle risorse, responsabilità sociale e attenzione alle persone. Ciliegina sulla torta: le certificazioni di qualità ambientale (ISO 9001, ISO 14001, ISO 14064, Green Globe e Being) e bilancio di sostenibilità dal 2015. La mia sorpresa più grande, però, è stata nel vedere che il sito della struttura è a emissioni zero grazie a CO2web.

Naturthotel Leitlhof, Alto Adige, Italia
Premiato come Europe’s Leading Green Hotel 2021, è il Naturhotel Leitlhof, a San Candido (BZ). 100% autosufficiente per la produzione di energia e quindi “carbon neutral”, l’hotel in Val Pusteria possiede pannelli fotovoltaici, una centrale termoelettrica in struttura, un allevamento di bovini che garantisce carne di produzione propria e una fattoria di proprietà. Una vera immersione nel rispetto della maestosa natura del paesaggio alpino.

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